Dal 21 settembre 2015 i beni culturali sono diventati ufficialmente servizi essenziali. Ma cosa significa questo?
Limitazione del diritto di sciopero.

Quel provvedimento fu infatti adottato in seguito alle azioni di protesta delle lavoratrici e dei lavoratori di alcuni siti culturali come Pompei e il Colosseo. Dietro la retorica della cultura come bene essenziale si celava, nei fatti, la volontà di limitare scioperi e qualsiasi altra forma di protesta nel settore.
L’allora Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini disse: “La misura è colma“.

Anche per noi la misura era colma a causa della precarizzazione, dei sottofinanziamenti e del mancato riconoscimento delle professionalità.
A distanza di 10 anni poco o nulla è cambiato. è tempo di agire.

MOBILITATI INSIEME A NOI
Il 20,  anniversario dell’approvazione D.L. 146/2015, settembre si terrà in tutta Italia la protesta “Essenziali ma perchè?”, per denunciare lo stato in cui versa il settore culturale italiano e chi vi lavora nonostante il titolo di “servizio pubblico essenziale”.

Prepara un cartello o stampane uno, clicca qui per scaricarlo.
Fai una foto o un selfie col cartello davanti o all’interno di un luogo della cultura. Se siete in gruppo, molto meglio!
Condividila sui tuoi canali social e taggaci.
Puoi anche inviarla alla mail info@miriconosci.it e raccontarci la tua esperienza nel settore.

Stampa il volantino per distribuirlo o affiggerlo nei luoghi della cultura della tua città.

Continuiamo a raccontare e denunciare quello che viviamo quotidianamente sulle nostre pelle e prepariamoci a una mobilitazione ben più grande verso lo sciopero generale della cultura.

Per la dignità. Contro ogni sfruttamento.


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