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Vittoria al TAR per l’associazione di estrema destra Dignitatis Humanae Institute che occupa la Certosa di Trisulti, ma la vicenda non è conclusa

La Certosa di Trisulti resta per il momento in mano all’associazione dell’estrema destra cattolica Dignitatis Humanae Institute, dopo che il TAR del Lazio ha dato ragione al ricorso dell’associazione contro l’atto di revoca della concessione imposto dal Ministero dei Beni Culturali. Solo l’ultimo e non definitivo tassello di una storia che potrebbe non vedere una fine neppure dopo parere del Consiglio di Stato, su cui confidano i cittadini dell’area e il MiBACT. Una storia complicata, caratterizzata da inchieste e da tante proteste e indignazione.

Facciamo un piccolo riassunto. Nell’autunno del 2018 trapela la notizia della creazione, dentro la Certosa di Trisulti, dell’Accademia per l’oriente Giudeo-Cristiano”, ovvero una “filiale” europea del progetto politico di estrema destra di Steve Bannon, tramite l’associazione DHI, pensata per formare nuove menti. 

Alla notizia i cittadini insorgono, profondamente contrari al progetto per via delle sue implicazioni e preoccupati dalle numerose anomalie nell’assegnazione stessa della Certosa, e scavalcano le istituzioni locali tacciate di immobilismo protestando in molteplici occasioni. A fine 2019, in profondo ritardo sulla scadenza del bando di assegnazione, il MiBACT fa sapere di aver terminato i suoi controlli e comunica la revoca dell’assegnazione all’associazione sovranista della Certosa. Tutto finito? ovviamente no, perché partono le battaglie legali, che vedono la DHI vittoriosa in due occasioni, prima quando il TAR sospende la decisione del Ministero, e poi in questi giorni, con la respinta del ricorso portato avanti dal Ministero, resa più facile dal pagamento, da parte di Bannon, di oltre 100mila euro di arretrati per la concessione. E mentre scriviamo è arrivata una nuova notizia: la Corte dei Conti cita in giudizio il responsabile della DHI (Benjamin Harnwell, braccio destro di Steve Bannon) proprio per questi pagamenti arrivati troppo tardi. Il Ministero, intanto, ha già deciso di ricorrere al Consiglio di Stato: due diversi fronti aperti per gli occupanti.

Una situazione incredibile, che oppone istituzioni a concessionari, e ampiamente evitabile. Sì, perchè in questa situazione ci si è ritrovati prima per via di un bando che puntava a dare in concessione edifici storici al miglior offerente, senza tenere in conto il legame con il territorio e le esigenze delle comunità, poi per la lentezza del Ministero nel correggere i propri errori, e per la scarsa capacità di controllo dimostrata: come si è potuto “non accorgersi” che la DHI non aveva i requisiti per vincere quel bando? come si è potuto aspettare così tanto, e muoversi solo in seguito alle proteste dei cittadini, tollerando anche i mancati pagamenti da parte della DHI? è stata una decisione politica? Miopia? o ha più a che fare con l’enorme carenza di organico che il Ministero vive quotidianamente, e alla quale non si accenna a voler rimediare in tempi brevi?

La nostra solidarietà alla comunità di Trisulti, in lotta per difendere i propri Beni da incroci e interessi che non hanno saputo tenere conto della comunità. Il Patrimonio culturale è di chi vive il territorio e lo ama.


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