lettera soprintendenza bando volontari

Lettera inviata il 1 giugno 2020 agli uffici della Soprintendenza di Padova, Venezia, Treviso e Belluno riguardo un bando per associazioni di volontariato o senza scopo di lucro.

All’attenzione degli Uffici della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Venezia e le province di Padova, Treviso e Belluno.

All’attenzione del Soprintendente dottor Fabrizio Magani.

Gentile Soprintendenza,

Siamo un gruppo professionisti dei beni culturali con diverse specializzazioni, dall’archeologia al management alla comunicazione, attivo da diversi anni con l’associazione Mi Riconosci? Sono un professionista dei beni culturali. Abbiamo letto con interesse e stupore l’avviso da voi pubblicato il 29 maggio 2020, riguardo la fruizione e valorizzazione delle aree archeologiche di Este, Montegrotto Terme (Padova) e Concordia Sagittaria (Venezia): una manifestazione di interesse volta a trovare una associazione senza scopo di lucro o di volontariato che gestisca le aree senza oneri per la pubblica amministrazione.

L’associazione, secondo l’avviso, dovrà garantire l’apertura dei siti in determinati orari settimanali, fornendo informazione e visite anche in lingua straniera, dovrà tenere pulito e in ordine il sito, dovrà produrre ulteriori progetti didattici e culturali, fornire report alla Soprintendenza, ed è anche incentivata a produrre progetti per la raccolta fondi (fundraising e crowdfunding), nonché stipulare accordi con altri soggetti. 

Un compito complesso e oneroso, non certo per volontari qualunque, e infatti l’associazione sarà selezionata sulla base del programma di progetti presentati, delle proposte, e della formazione specifica dei soci. 

Si tratta a tutti gli effetti, dunque, non di volontariato, ma di lavoro gratuito o, per meglio dire, a basso costo e senza garanzie, in quanto l’associazione potrà chiedere un contributo ai visitatori. Nulla di nuovo: una formula già sperimentata più volte negli ultimi decenni in tutta Italia. Anche nel nostro territorio, dove gli investimenti per la Cultura hanno spesso scarseggiato a livello regionale, negli ultimi decenni molti spazi culturali e aree archeologiche sono state date in affidamento ad associazioni di volontariato o senza scopo di lucro.

Questa formula però ha portato alla contrazione degli stipendi, al calo della qualità dell’offerta, alla mancanza di integrazione e pianificazione turistico-culturale, all’impossibilità di creare occupazione degna nel settore, e alla situazione di precariato che abbiamo vissuto e che è esplosa in queste settimane di pandemia, con decine di migliaia di professionisti del settore che, solo in Veneto, si sono ritrovati senza lavoro.

In una fase come questa, in cui l’intero settore è al collasso, ci chiediamo e vi chiediamo se sia il caso di continuare a battere strade già battute a fondo e già dimostratesi fallimentari. In un momento come questo, pur ben consci del fatto che la Soprintendenza, come recita l’avviso, non disponga “delle risorse umane e necessarie”, crediamo che una Istituzione di rilievo come la vostra debba dare un messaggio chiaro alle amministrazioni locali e regionali, illustrando coi fatti la necessità e l’opportunità di investire e costruire percorsi realmente innovativi per quanto riguarda la gestione del patrimonio culturale diffuso.

Augurandoci con queste parole di aver stimolato una attenta riflessione, auspichiamo il ritiro immediato dell’avviso pubblico in questione, e l’apertura di tavoli che consentano una revisione profonda delle prassi e degli usi alla luce dei recenti eventi. Restiamo a disposizione per incontrarvi e offrirvi idee e proposte,

Cordialmente,

Mi Riconosci? Sono un professionista dei beni culturali – sezione del Veneto


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