II.IV ANTROPOLOGO FISICO

Chi è e che cosa fa?

Tra tutte le figure riconosciute dalla legge 110/2014, quella dell’antropologo fisico è forse la più problematica. Figura fondamentale ma (come le altre contenute in questo documento) troppo spesso ignorata, l’antropologo fisico necessita di una alta interdisciplinarietà: tuttavia non esiste un percorso formativo chiaro o adeguato, e moltissimo è lasciato alla formazione personale e all’intraprendenza dei singoli. Abbiamo elaborato alcune proposte che vi invitiamo a commentare, e, di conseguenza, a migliorare.

Quali requisiti professionali chiediamo? E perché?

Non esistendo corsi di laurea specifici in Antropologia Fisica, si deve obbligatoriamente scegliere tra Archeologia, Scienze Naturali, Biologia e Antropologia Culturale (LM-1). In queste condizioni (che vanno assolutamente riviste, si veda il prossimo paragrafo) il requisito per entrare negli elenchi professionali istituiti dalla legge 110/2014 non può per forza di cose essere semplicemente la Laurea Magistrale.

La nostra proposta (assolutamente passibile di modifica a seconda dei suggerimenti dei lettori) è che sia richiesto, per essere considerato antropologo fisico professionista:

  • Laurea Magistrale con tesi in Antropologia Fisica + 12 mesi di esperienza professionale da cumularsi sia durante il percorso formativo, sia eventualmente post laurea (sono compresi tirocini formativi e stage).

E per il più alto “gradino” della professione:

  • Laurea Magistrale + Scuola di Specializzazione con tesi in Antropologia Fisica + 12 mesi di esperienza professionale c.s.
  • Laurea Magistrale + Dottorato in Antropologia Fisica + 12 mesi di esperienza professionale c.s.
  • Laurea Magistrale + Master in Antropologia Fisica + 12 mesi di esperienza professionale c.s.

Con una Laurea Triennale con tesi in Antropologia Fisica combinata a 12 mesi di esperienza professionale proponiamo si possa essere considerati “collaboratore antropologo”. Come si vede sono requisiti caotici, come caotica è la situazione attuale. Per gli antropologi fisici del futuro speriamo si prospetti una situazione ben diversa.

Il percorso formativo, criticità e proposte

Inutile insistere sulle criticità: non esiste una Laurea in Antropologia Fisica. Ognuno si forma partendo da basi diverse (biologiche, archeologiche, antropologiche) e questo porta a una grande difformità tra le competenze dei vari antropologi. Molti si formano nel Post-Laurea, con Master dai costi non accessibili a tutti o attraverso tesi di Dottorato.

Se la legge 110/2014 ha riconosciuto l’esistenza della professione dell’antropologo fisico, si deve necessariamente, al più presto, istituire un corso di Laurea Magistrale in Antropologia Fisica. Dovrà essere accessibile dopo una triennale in Beni Culturali, Biologia, Storia (indirizzo antropologico) o Scienze Naturali, avendo accumulato però 60 CFU in materie specifiche. La Laurea Magistrale deve essere costruita combinando Biologia e Antropologia Culturale, lasciando ovviamente poi la libertà di costruirsi un percorso più archeologico o indirizzato alla medicina legale e così via. Non ci addentriamo nella descrizione di un ipotetico corso di Laurea Magistrale in Antropologia Fisica con una lista precisa di CFU per ogni materia, ma invitiamo chiunque legga, sia esso docente, studente o professionista della materia, a commentare e scriverci immaginando la struttura che dovrebbe avere tale corso di Laurea Magistrale.

Allo stesso modo dovrebbero essere istituiti appositi percorsi post laurea per l’Antropologia Fisica, diffusi in modo capillare in tutto il Paese, economicamente accessibili e altamente formativi, nelle forme che si ritengono più opportune: i Master di I e II livello, ad oggi esistenti (molto pochi, peraltro) non possono essere sufficienti.


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