Presidio 16 giugno 2023

Mi Riconosci? chiede che le amministrazioni locali e il Ministero abbiano la decenza di ascoltare i precari della cultura.

Firenze si prepara a due scioperi “culturali” in sequenza, che segneranno questo giugno. Venerdì 16 tornano in piazza i “Biblioprecari”, i lavoratori esternalizzati delle biblioteche e degli archivi civici di Firenze, vittime di un processo kafkiano: il Comune, dopo le loro mobilitazioni e un tira e molla di anni, ha deciso di internalizzare il servizio. Ma di internalizzarlo con altro personale, lasciando a casa un centinaio di persone che quel servizio hanno costruito, alcuni per oltre venti anni. Non prima però di averli usati per formare il nuovo personale.

Il 17 giugno ci sarà invece un presidio agli Uffizi e, se non basterà, due giorni di sciopero il 24 e 25 giugno: per la prima volta in decenni, in piena stagione turistica. La protesta dei lavoratori di Opera è contro il bando da 121 milioni di euro che dopo oltre vent’anni di proroghe deve riassegnare i servizi museali delle Gallerie (Corridoio Vasariano, Giardini Boboli e tutto Palazzo Pitti), della Direzione Regionale Musei della Toscana (Archeologico, San Marco, Villa Medicea ecc) e dell’Opificio delle Pietre Dure. Nonostante la lunghissima attesa, il bando è privo di garanzie per i lavoratori, per quanto riguarda sia la paga, sia il numero di operatori riassorbiti.

Sono anni che Mi Riconosci denuncia le condizioni del settore, come ribadito da Gaia Ravalli, storica dell’arte e attivista: “Le lavoratrici e i lavoratori del settore sono sottopagati, precari, iper-specializzati, inquadrati da contratti inadeguati che non garantiscono tutele e diritti”. Come dimostrato dall’indagine sul lavoro nel settore condotta dall’associazione tra 2022 e 2023, oltre la metà degli intervistati ha dichiarato di guadagnare meno di 10.000 euro l’anno, vivendo ben al di sotto della soglia di povertà, mentre quasi il 90% ritiene il proprio guadagno non sufficiente o appena sufficiente per vivere.


0 Comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *