Pubblichiamo il comunicato stampa di Mi Riconosci Campania relativo alla mobilitazione contro l’istituzione di una fondazione per la gestione dei beni culturali di Napoli.

Continua la lotta di associazioni e comitati cittadini contro la privatizzazione dei beni culturali comunali. Com’è andato il presidio di lunedì 11 aprile.

Non si ferma la lotta del movimento Mi Riconosci per la salvaguardia dei luoghi della cultura di Napoli: lunedì 11 si è tenuto un presidio pubblico davanti a Castel dell’Ovo, nel quale le attiviste e gli attivisti hanno interagito con le numerose associazioni cittadine nell’ottica di un patrimonio culturale libero e a gestione pubblica. Numerosi gli interventi per sensibilizzare la cittadinanza, che in gran numero passeggiava nei dintorni del castello. Tra i presenti GRIDAS, Ex opg, Scugnizzo Liberato, Italia Nostra, rete Set, l’Asilo, che hanno sensibilizzato i passanti sul rischio che i principali luoghi culturali comunali (tra cui lo stesso Castel dell’Ovo, il Maschio Angioino, il PAN e molte chiese) cadano in una gestione privata.

La situazione a Napoli è bollente. Lo stesso giorno infatti, nello stesso quartiere in cui avveniva la manifestazione, un’assemblea ha sancito la capitolazione di Scabec spa, la società di diritto privato partecipata dalla Regione Campania e operante nell’ambito dei beni culturali, dello spettacolo e della loro comunicazione: l’epilogo infausto di una gestione privata della cultura che ha portato la stessa società al crack finanziario.

Sempre nell’ambito culturale, non lasciano ben sperare le scelte del Consiglio d’Amministazione della fondazione Teatro Stabile, che appaiono una volta in più mirate a importare a Napoli un modello costruito al Nord, tra Venezia e Torino. In particolare preoccupa la nomina di Evelina Christillin, fedelissima degli Agnelli e già presidente della Fondazione Museo Egizio di Torino e membro del consiglio direttivo FIFA, che non risulta avere esperienza specifica sui bisogni di una realtà come quella campana. “Si tratta di uno scambio di favori, o di un aiuto per creare la nuova fondazione che gestisca il patrimonio culturale napoletano?” si chiede Evelina Pasquetti, attivista di Mi Riconosci.

I segnali che indicano che a Napoli e in Campania sia necessaria una inversione di tendenza nella gestione della cultura sono ormai pienamente alla luce del sole. È necessario pertanto che l’opinione pubblica, la stampa e il Comune tengano conto di essi e rivedano le proprie idee. Il sindaco e la sua giunta stanno decidendo le sorti del futuro del patrimonio cittadino: ciò non avverrà senza un confronto democratico con la cittadinanza.

Mi Riconosci – Campania


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