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Ieri 9 giugno una delegazione di attivisti di Mi Riconosci è stata ricevuta dal direttore della DG Musei Antonio Lampis. Ecco il resoconto dell’incontro.

Il 9 giugno 2020 una delegazione di attivisti di Mi Riconosci ha avuto un incontro online, nella piattaforma Zoom, con Antonio Lampis, direttore della DG Musei. L’incontro è sorto nel contesto di una ripetuta serie di occasioni in cui il nostro collettivo aveva espresso disappunto, sui social, per alcune espressioni utilizzate dal dottor Lampis in documenti ufficiali o interviste.

L’incontro è durato circa un’ora e mezza ed è stato, forse in modo inatteso per entrambe le parti, estremamente produttivo. In breve abbiamo raccontato al direttore cosa sia Mi Riconosci, quando è nata e di cosa ci occupiamo, mentre lui ci ha spiegato come si sia sempre espresso a favore di tante delle cose che noi come collettivo abbiamo sempre rivendicato: un maggior numero di assunzioni, una revisione della legge Ronchey e del regime delle concessioni, nuove modalità assunzionali, segnalandoci diverse pubblicazioni scientifiche in cui ha analizzato questi punti. Ci ha dettagliato le carenze del sistema museale: 35% delle lacune per la custodia, vigilanza e accoglienza, 32% per i funzionari.

Ci siamo quindi concentrati sugli aspetti comunicativo-mediatici, chiarendo al direttore che in pochi, purtroppo, leggono le pubblicazioni scientifiche, mentre in molti restano colpiti da passaggi di interventi, dove, ad esempio, si spiega come sia “costosissimo” assumere personale. Abbiamo cercato di mettere in chiaro che, seppur la DG Musei abbia competenze limitate e non possa da sola rimediare alle carenze di personale e fondi che danneggiano il nostro sistema culturale, sarebbe importante sottolineare continuamente, a livello mediatico, come questa carenza renda impossibile lavorare e andare avanti, più che concentrarsi su ciò che si può fare con questa “coperta troppo corta”.

Durante questa prima fase interlocutoria, è apparso evidente che, da una parte, noi attivisti di Mi Riconosci conoscessimo solo una parte superficiale della produzione del direttore, quella che finisce sui giornali – una parte pur rilevantissima, in quanto arriva all’opinione pubblica -, dall’altra il dottor Lampis non avesse compreso bene cosa facesse Mi Riconosci e l’ampiezza della nostra produzione e delle nostre rivendicazioni riguardo revisioni legislative, criticità da risolvere e proposte. Si è parlato di tanto altro, dai musei virtuali alle modalità di assunzione. Ad esempio il direttore ha specificato che sull’aspetto della fruizione del patrimonio culturale nei musei lui abbia sempre sostenuto quanto non sia rilevante il pagamento di un biglietto ma che piuttosto si realizzino effettive esperienze di conoscenza, che non possono essere sostituite da visite e registrazioni online. Ma il tempo stringeva e molti discorsi sono rimasti in sospeso.

L’incontro si è concluso mettendo in chiaro che c’è lo spazio e la necessità di collaborare attivamente, nel rispetto dei ruoli. La DG Musei può produrre soprattutto linee guida e indicazioni di massima, e su questo ci siamo concentrati, ottenendo l’impegno a scrivere in breve tempo delle linee guida chiare per quanto riguarda l’utilizzo del volontariato nei musei.

Abbiamo chiesto al direttore di cambiare comunicazione, di porre molta attenzione sui messaggi che la DG offre, e il rischio di fraintendimenti, e su questo ci auguriamo che le parole abbiano fatto effetto.

Per quanto riguarda riforme più ampie e strutturali, come quella del regime delle concessioni o delle modalità di assunzione nella Pubblica Amministrazione, la DG Musei non potrà fare molto in quanto ciò spetta al Parlamento, ma ci ha spiegato di auspicare un percorso legislativo che vada nella direzione di una revisione che tuteli il lavoro e i precari, per un miglior funzionamento del sistema museale.

Il direttore proverà a farci ricevere dal Ministro, che da cinque anni non risponde ai nostri inviti, e organizzerà nei prossimi mesi un nuovo incontro a cui partecipino anche i direttori di diversi Musei. Gli abbiamo chiesto la disponibilità a prende parte a una diretta sui nostri canali social per rispondere alle vostre domande: compatibilmente con gli impegni, si spera che anche questo possa avvenire.

Ancora una volta, abbiamo posto le basi per l’inizio di un percorso che si prospetta lungo e faticoso, ma andremo avanti. Ringraziamo la DG Musei per la disponibilità dimostrata e per gli impegni presi.


1 Comment

Pietro · 13/01/2021 at 09:55

Con il progetto pilota Basilica di san marco nel mondo,abbiamo proposto la vendita di una app contenente le immagini digitalizzate nel nuovo formato denominato iper realistico delle opere esposte e archiviate negli archivi patriarcali, in esclusiva ai soli visitateri ad un costo modesto di 8 euro.Con i ricavi, finanziare una start up composta da 3 giovani laureati in architettura o in storia dell arte, eliminare il volontariato assumendo personale specializzato, finanziare opere di restauro. Se esteso a livello nazionale, potrebbe rappresentare la prima industria nazionale.

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