Selinunte, foto Frack Beziers, licenza Creative Commons

Per far fronte all’emergenza, il Parco Archeologico di Selinunte ha pubblicato un avviso pubblico per selezionare una “short list” di volontari titolati.

Il 17 maggio il Parco Archeologico di Selinunte e Cave di Cusa, uno dei più importanti della Sicilia e non solo, ha pubblicato due avvisi pubblici per la creazione di due “short list”. La prima è per soggetti “con provata professionalità”, per attività di valorizzazione, che si suppone saranno pagati. La seconda è per “soggetti” (senza specifiche nel titolo) da selezionare “per attività di accoglienza e valorizzazione del Parco Archeologico di Selinunte”. Entrambe le categorie lavoreranno con la Pro Loco di Partanna. Ma, chiariamo, gli avvisi sono a firma del direttore del Parco, Bernardo Agrò. In questo articolo ci concentreremo sul secondo.

Nonostante il titolo generico, anche per la seconda “short list” la selezione è molto dura, per curriculum, leggiamo dall’avviso che “per le valutazioni di merito potranno essere considerati i seguenti elementi distintivi: a) Voto di diploma/laurea; b) Conoscenza delle lingue straniere; c) Frequenza a master post-universitari e/o corsi di specializzazione di Università pubbliche e private in materie correlate al profilo richiesto”. E una volta entrati nella “short list”, si potrà essere esclusi per “gravi negligenze o ritardi nell’espletamento degli incarichi”. Insomma un avviso pubblico con tutti i crismi, per selezionare soggetti idonei, preparati e motivati.

Solo che i soggetti in questione sono volontari. La cosa è appena accennata, non appare nel titolo dell’avviso, ma appare all’articolo 3, en passant: “Ai fini dell’espletamento dei servizi da rendere a favore del Parco in convenzione, si ravvisa la necessità di condividere e dotare la struttura operativa della Associazione Pro Loco Partanna di un maggior numero di volontari, selezionato preliminarmente attraverso il presente avviso pubblico, procedendo successivamente alla composizione di un elenco di collaboratori da inserire nella succitata Associazione”. Nessuna specifica sulla retribuzione: sarebbe superflua.

Quindi ora si è arrivati a promuovere “short list” di volontari specializzati selezionati per curriculum. Come può un’istituzione pubblica di livello internazionale, o quantomeno così dovrebbe essere, prestarsi alla pubblicazione di avvisi simili, in un momento in cui la disoccupazione è alle stelle? Sappiamo bene che l’emergenza COVID-19 ha fatto crollare un sistema culturale in cui si calcola che fossero attivi 67 volontari per ogni persona pagata, e che molti di questi volontari, essendo anziani, ora non si presenteranno più a prestare servizio.

Era un sistema folle e insostenibile. Ora ci aspettiamo che i direttori delle istituzioni pubbliche battano i pugni sul tavolo per richiedere le dovute riforme e le dovute assunzioni, non che decidano di creare ridicole e vergognose “short list” di volontari. 


0 Comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *