III.I TECNICO MUSEALE E DIVULGATORE PER I BENI CULTURALI NATURALISTICO-SCIENTIFICI

Il mondo delle scienze in Italia è sempre stato tradizionalmente considerato nettamente separato e distinto rispetto a quello culturale, con un percorso iniziato dalla riforma Gentile, commettendo un errore grossolano e incoerente con molte delle politiche poi varate nell’ambito dei beni culturali in questi anni.

Per rendersene conto basta osservare quanto da un lato, per i professionisti del settore scientifico non vi siano mai percorsi di formazione volti a valorizzare il lato culturale di queste conoscenze, e quanto dall’altro gli stessi enti competenti come il MIBACT e le sovrintendenze non siano affatto preparate per far fronte a queste necessità.

Nonostante esistano quasi in ogni città Musei di Storia Naturale, Musei di Entomologia, Musei di Malacologia, Musei della Fisica e della Chimica, Osservatori Astronomici, Orti e Giardini Botanici, Acquari, ecc… Non esistono al contempo professionisti competenti per questi settori di Restauro e Manutenzione di collezioni di  Fossili, Conchiglie, Minerali, Insetti, Fiori, Macchinari e Attrezzature d’epoca, così come non esistono professionisti per Allestimenti di musei e mostre. Si finisce quindi inevitabilmente in un circolo vizioso di marginalità di questi ambienti rispetto alle politiche territoriali e rispetto al mondo della formazione i quei settori che produce:

1) una parzialità della formazione in materia da parte della cittadinanza, poiché spesso queste stesse strutture risultano vecchie in tutto, dagli allestimenti ai contenuti , a volte persino superati o confutati da nuovi studi e scoperte;

2) una mancanza di spirito critico da parte dei professionisti stessi che non avendo modo di formarsi ad hoc non riescono a comprendere a pieno la missione culturale ed educativa di questi luoghi, non riuscendo affatto a rilanciarli rendendoli vivi e restituendoli come spazio di crescita alla comunità;

3) un dispendio economico ingiustificabile nel sostenere simili strutture che, di scarsissima attrattività, prestano il fianco a ridimensionamenti, riduzioni del personale, mancanza di manutenzione  e tanto altro fino a rischiare la chiusura.

In questa erosione progressiva di questi luoghi della cultura crescono come parassiti, privati, mossi anche dalle migliori intenzioni, ma funzionali solo ad accelerare il processo di distruzione poiché fuori dal controllo istituzionale, spesso scarsamente o parzialmente preparati, rispondenti ad una logica del profitto “per sopravvivenza” ed in grado di sbilanciare completamente il rapporto tra Educazione e Intrattenimento verso il puro e completo Intrattenimento. Così musei scientifici vengono rapidamente trasformati in parchi tematici prima ed in parchi divertimenti a tema “natura/scienza”.

Nella situazione attuale la soluzione migliore sembra quella di produrre, per chi fosse interessato a lavorare in questi luoghi della conoscenza, dei corsi post-laurea come “Tecnico museale e divulgatore per i beni culturali naturalistico-scientifici”

con integrazione di cfu nei settori scientifico disciplinari di:

  • L-ANT/01 PREISTORIA E PROTOSTORIA;
  • L-ART/04 MUSEOLOGIA E CRITICA ARTISTICA E DEL RESTAURO
  • M-GGR/01 GEOGRAFIA
  • M-GGR/02 GEOGRAFIA ECONOMICO-POLITICA
  • M-PSI/05 PSICOLOGIA SOCIALE
  • M-PED/01 PEDAGOGIA GENERALE E SOCIALE
  • SPS/08 SOCIOLOGIA DEI PROCESSI CULTURALI E COMUNICATIVI
  • SPS/10 SOCIOLOGIA DELL’AMBIENTE E DEL TERRITORIO
  • SECS-P/10 ORGANIZZAZIONE AZIENDALE

Le competenze che da qui si intenderebbe fornire sarebbero quindi negli ambiti di:

  • Governance e Managment delle strutture museali, delle mostre, e di parchi e aree tematiche;
  • Marketing del turismo e della cultura;
  • Didattica museale, Museotecnica e Divulgazione della scienza.

Inoltre è necessario che le autorità includano personale preparato ad affrontare i diversi aspetti materiali che rientrano tra i beni culturali in Italia, ad esempio i fossili. Regolamentati come beni archeologici, i fossili necessitano di ulteriori competenze specifiche che possono essere acquisite esclusivamente seguendo percorsi accademici nelle Scienze della Terra (Naturali o Geologiche), e non, ovviamente, archeologiche. In particolare, auspichiamo che chiunque debba lavorare in strutture dove sono conservati dei fossili sia messo nelle condizioni di dover dimostrare di aver acquisito cfu almeno nei settori scientifico-disciplinari GEO/01 (Paleontologia) e GEO/08 (Geochimica).


2 Comments

VERSO IL RICONOSCIMENTO – MI RICONOSCI? Sono un professionista dei beni culturali · 30/05/2016 at 18:02

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PARTE III: LE ALTRE PROFESSIONI DEI BENI CULTURALI, ANCORA IGNOTE AL LEGISLATORE – MI RICONOSCI? Sono un professionista dei beni culturali · 30/05/2016 at 18:09

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