Pubblichiamo il comunicato stampa del gruppo toscano, relativo alla situazione delle lavoratrici in appalto presso il Sistema Prato Musei

Il bando triennale per l’affidamento dei servizi museali integrati del Sistema Prato Musei è prossimo alla scadenza. Le attiviste toscane dell’associazione Mi Riconosci? si uniscono alle segnalazioni di lavoratrici, lavoratori e delle associazioni sindacali, per denunciare le criticità delle condizioni in cui i lavoratori museali pratesi si trovano a operare.

Anche a Prato la cultura ha piedi di argilla: l’esternalizzazione imperante in tutto il Paese non ha risparmiato questa città, che vede larga parte del suo ricco patrimonio culturale (museo di Palazzo Pretorio, museo del Tessuto, museo dell’Opera del Duomo e il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci) affidato in gestione alla Società Cooperativa Culture, che agisce in RTI in qualità di capofila insieme ad altre cooperative. In particolare, al Centro Pecci, dove assieme alla cooperativa opera la Fondazione per le Arti contemporanee in Toscana, la gestione è contraddistinta da forti incertezze e scarsa chiarezza, come segnalato anche dal comunicato stampa di USB del 29 giugno. Servizi come il Nuovo Cinema Pecci sono gestiti in maniera altalenante, come dimostra la decisione presa a giugno dalla fondazione di tagliare le ore dedicate al servizio cinema per il mese di luglio: 165 ore in meno di servizio alla cittadinanza, e quindi  165 ore lavorative in meno per i dipendenti, che già oscillano fra part-time forzati, contratti a tempo determinato e contratti a chiamata (CCNL multiservizi), ottenendo come conseguenza salari bassi e maggiore precariato. “Quello che per la Fondazione è un servizio potenziabile o tagliabile a piacimento, a seconda dell’andamento degli incassi, per i lavoratori è parte integrante del proprio salario e della pianificazione della propria vita fuori dal posto di lavoro”, sottolinea una lavoratrice dei musei pratesi.

“La scadenza del bando è a breve e ci auguriamo che le richieste dei lavoratori vengano ascoltate” dichiara Gabriele Magnolfi, bibliotecario e attivista di Mi Riconosci? “sperando che non si ripeta il caso del recente bando di assegnazione dei servizi della biblioteca Lazzerini e delle biblioteche decentrate pratesi dove, a fronte di un’aggiudicazione con ribasso dell’11,5% circa, i lavoratori, a cui è affidato il prezioso compito di garantire l’accesso alla cultura nella città, hanno visto le loro condizioni stagnare nel solito contratto e nei soliti livelli, nonostante le richieste avanzate tramite le sigle sindacali”.

Le attiviste e gli attivisti di Mi Riconosci? chiedono all’amministrazione comunale pratese di intervenire al più presto affinché il prossimo bando di affidamento dei servizi museali rispetti tutti i lavoratori, garantendo loro condizioni di lavoro dignitose e rispondendo in maniera positiva alle richieste di miglioramento contrattuale avanzate. Chiede altresì di sorvegliare non solo la fase di gara, ma anche la condotta negli anni delle cooperative aggiudicatarie, onde evitare un peggioramento delle condizioni lavorative e dei servizi. Rilevando infine l’esclusione da ogni tavolo di trattativa di USB, sindacato da anni in prima linea a fianco dei lavoratori su vertenze di ogni parte d’Italia, l’associazione esprime massima solidarietà al sindacato anche in relazione ai recenti e gravi fatti di Piacenza. Mi Riconosci? sollecita il Comune di Prato ad ascoltare le richieste di tutte le sigle sindacali che operano in rappresentanza dei dipendenti dei musei.


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