Venezia ostaggio turismo

L’appello scritto dagli organizzatori della manifestazione per Venezia e i suoi musei, ostaggio del turismo, che si terrà il 27 febbraio 2021

Appello alla cittadinanza

VENEZIA E I SUOI MUSEI OSTAGGIO DEL TURISMO:LIBERIAMOLA, LIBERIAMOCI

Sabato 27 febbraio ore 14.30 Campo San Bartolomio

Il crollo del turismo ha dimostrato che Venezia, più che beneficiare dei flussi turistici internazionali in crescita, ne è ostaggio. La Fondazione che gestisce i Musei Civici, perfettamente in linea con questo quadro, ha dichiarato senza remore di essere disposta ad aprire solo in presenza di turisti in città. Ciò accade nonostante numeri ed incassi (e relativi dividendi) costantemente in crescita nell’ultimo decennio. La decisione adottata, ovvero chiudere ogni museo e sospendere ogni attività – salvo una breve riapertura di pochi giorni in occasione di una temporanea presenza turistica – non solo priva i cittadini di servizi, ma espone a rischi la conservazione e interrompe la ricerca: situazione che fa il paio con la sospensione o l’impossibilità di accedere a determinati servizi ormai da un anno, come nel caso di diverse biblioteche e archivi. Un atteggiamento che è logica conseguenza di un sistema culturale basato su privatizzazioni e sfruttamento, frutto di una deriva politica pluridecennale, a vantaggio di pochi gruppi d’interesse che lucravano e lucrano sul grande turismo di massa. Una situazione non limitata al settore culturale, che comporta un grave abbassamento qualitativo del servizio appaltato ed uno sfruttamento e impoverimento diffuso, contribuendo a moltiplicare il modello di lavoro precario e flessibile che ci ha  portato a questo disastro socioeconomico, cui la pandemia ha solo dato l’accelerazione finale.

Per questo il 27 febbraio, al grido di “Venezia e i suoi musei ostaggio del turismo: liberiamola, liberiamoci” scenderemo in piazza: come lavoratrici e lavoratori dei musei veneziani e dell’intero sistema culturale veneziano (intermittenti e precari, esternalizzati e dipendenti, dai cinema alle biblioteche, dallo spettacolo alle gallerie) come associazioni, come cittadine e cittadini, per chiedere un’assunzione di responsabilità all’amministrazione e un netto cambio di rotta. Un obbligo morale, anche di fronte alla grande disponibilità economica di cui il Comune disporrà grazie ai fondi di Next Generation EU.
Chiamiamo a raccolta la città per chiedere:

– Azzeramento immediato del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Musei Civici di Venezia, con conseguenti dimissioni dell’intera dirigenza per manifesta inadeguatezza; ripresa di tutte le attività non rivolte al pubblico; riapertura al pubblico dei Musei Civici e rientro in totale sicurezza dei lavoratori, dipendenti o esternalizzati (salvo nuovi provvedimenti nazionali o locali che prevedano la chiusura di tutti  i comparti commerciali); avvio di un tavolo istituzionale per discutere il futuro della Fondazione e dei musei da questa gestiti, a favore di una nuova gestione che preveda inclusione e coinvolgimento della cittadinanza come principi fondamentali.

– Istituzione di un tavolo con Comune, Ministero e parti sociali per costruire un piano di riforma strutturale dell’intero sistema culturale veneziano, superando la logica dell’asservimento al turismo, della frammentazione in fondazioni e del ricorso sistemico all’esternalizzazione, per passare invece ad un sistema organico che valorizzi la città, le professionalità e i servizi a prescindere dalla presenza o meno di turisti; istituzione di un Assessorato alla Cultura del Comune di Venezia e in Regione Veneto.

– Istituzione, con Regione e Ministero, di un reddito di base garantito almeno fino alla fine del 2022 per i lavoratori autonomi dei settori cultura e turismo, volta a procedere verso l’avvio incondizionato di un reddito di base per tutte e tutti; superamento della cassa integrazione per i lavoratori dipendenti, con garanzia del 100% dello stipendio anche durante i momenti di chiusura dovuti all’andamento epidemiologico.

– Investimento comunale immediato su tutti i servizi culturali (musei, biblioteche, cinema, teatri, archivi), così come negli altri servizi pubblici per la cittadinanza, con conseguente piano di assunzioni straordinarie per far fronte a questi mesi di emergenza; pianificazione, attivazione o conclusione di bandi per l’assegnazione in comodato gratuito di spazi comunali ad associazioni e soggetti attivi in ambito culturale.

Venezia ostaggio del turismo soffoca: soffocano le sue istituzioni culturali, soffoca la cittadinanza, soffoca l’intero sistema urbano. Il 27 febbraio alle 14.30 in Campo San Bortolomio, presso Rialto, scenderemo in piazza per liberarla, per liberarci, da un sistema iniquo e dannoso.

Primi firmatari:
– Mi Riconosci? sono un professionista dei beni culturali
– Sale Docks
– CUB Venezia
– USB Lavoro Privato
– ADL Cobas
– Maestranze dello spettacolo – Veneto
– Professione: educatore museale
– LISC Collettivo universitario
– Non Una Di Meno – Venezia
– Art Workers Italia
– Tutta la Città insieme!
– Gruppo 25 Aprile Venezia
– Potere al popolo – Venezia


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